La partenza per il fronte orientale avviene la mattina del
21 maggio 1942. Il Capitano Ferrari
è a Bologna, presso il Comando tappa
dello CSIR, per gli ultimi preparativi. Alle 4.20 del mattino il treno per
la Russia lascia la stazione per portarlo attraverso il cuore dell’Europa fino
a Stalino (Donetsk) in Ucraina: via Tarvisio, Vienna, Cracovia, Leopoli (L'viv), Dniepropetrowsk
(Dnipropetrovsk) fino a destinazione. Le prime truppe scelte per formare
l’8 armata in Russia, unendosi al Corpo di
Spedizione Italiano in Russia, hanno iniziato a muoversi in treno nelle
settimane precedenti; fra di esse vi sono nomi rimasti nell’immaginario
collettivo come espressione di valore e coraggio: le Divisioni Sforzesca, Ravenna e Cosseria, l’Alpina Tridentina, la Julia
e la Cuneense insieme a molti altri uomini impiegati nella Campagna Italiana in Russia per un
totale di 230mila soldati schierati sul fronte orientale alla fine del 1942. Il
Capitano Ferrari era alle dipendenze dirette dell’Intendenza dell’ArmIR, guidata dal Generale Biglino (“Energico, quadrato,
militare all’ennesima!” Cfr. “Oltre il Don”. MarlinEditore) nella sezione Trasporti presso il 188° Autoreparto Pesante.
Maggio 1942 - Comando di tappa italiano a Vienna - Eugenio Sacco "Oltre il Don" Marlin Editore |
Il trasferimento inizia fra molte
difficoltà; lo coglie sin da subito un malessere generale, dovuto probabilmente
allo stress nervoso o alle condizioni di viaggio. Il giorno 22 di maggio
Erminio scrive: “Arrivo a Vienna Südbahnhof alla sera, alle ore
22, in pessime condizioni” (Cfr. “Oltre il Don”. MarlinEditore). La malattia si protrae per alcuni giorni,
prima di consentirgli di ripartire. Il 28 maggio finalmente il medico acconsente
alla ripartenza in treno e giunge a Leopoli: “Una grande città
Leopoli. Dicono che avesse dai 6-700 mila abitanti. Ora è per tre quarti in
rovina.” (Cfr. “Oltre il Don”. MarlinEditore).
|
Da Leopoli, il Capitano Ferrari
riparte il 30 di maggio per il fronte su di un treno militare tedesco. Attraverso la campagna ucraina esprime il
proprio stupore per la vastità dei campi coltivati, gli spazi sconfinati e le
distese di frumento a perdita d’occhio. In queste descrizioni, nello sguardo
che rivolge al mondo intorno a sé si trova ciò che mi ha fatto appassionare a
questo lavoro e mi ha spinto a ricostruire la vicenda di Erminio Ferrari
attraverso le pagine di “Oltre il Don”.
La grande bellezza di un momento lontano in circostanze uniche come possono
esserlo solo quelle di un conflitto mondiale e lo sguardo che non si fa
oscurare dalla contingente bruttura portata nel mondo dalla guerra. L’arrivo a Jassonovataia
(Jasynuvata) avviene due giorni più tardi. Da lì Erminio prosegue in camion per
Stalino, dove giunge nella serata del 2 giugno 1942, accolto dal benvenuto dei bombardieri russi.