Viaggi su viaggi e spostamenti
interni su strade inesistenti, treni merci riadattati al trasporto delle truppe
e - meno frequenti - voli militari sui Savoia-Marchetti Pipistrello nelle disponibilità
degli ufficiali che di quando in quando trovavano posto per portare il Capitano
Ferrari da un capo all’altro dell’Ucraina. Fra agosto e settembre Erminio visita
decine di città e ispeziona centinaia di magazzini, depositi e autofficine.
E. Sacco - "Oltre il Don" Marlin Editore - Il Capitano Ferrari ritratto di fronte a un SM81 |
Volare comunque era pericoloso.
Non solo per la contraerea, era pericoloso in sé. La vastità degli spazi da
attraversare giustificava l’assunzione di rischio. E poi percorrere in macchina
due o trecento chilometri su piste malridotte era solo di poco più sicuro.
C’era il rischio – in vero fin troppo concreto per essere considerato solo un
rischio – di incorrere in qualche imboscata come già era avvenuto di frequente
in Croazia.
Poi c’era il caso. O meglio i
casi, quella serie di eventi che si combinano fra loro per dare un risultato
che si può valutare come unico o incredibile solo a posteriori. La vita è fatta
di questo e siamo noi a voler leggere una correlazione perché il punto di vista
interno al sistema ci fa pensare alla nostra realtà come l’unica possibile.
Da Stalino (Donetsk) a Voroscilovgrad (Luhans'k) sono 180 km di strade
dissestate; praticamente una giornata di viaggio, tra andata e ritorno,
utilizzando la macchina. Con l’aereo 45 minuti totali. E, con i superiori che
insistono, la partenza va anticipata il più possibile. Il 23 agosto è fissata una
ispezione a Wiedka al 51° Autoreparto Ambulanze e al rientro a Stalino si pianificherà il viaggio, forse già con il primo volo per Voroscilovgrad il 26.
E. Sacco - "Oltre il Don" Marlin Editore - Il Capitano Ferrari al centro insieme al Capitano Antonio Boselli alla sua destra ed i suoi ufficiali del 51° Autoreparto Ambulanze. |
Il Capitano Boselli del 51° Ambulanze è una persona affatto cordiale, pragmatico e disponibile offre una soluzione più immediata, mettendo a disposizione una delle sue macchine per il viaggio; Erminio, un po' a malincuore, accetta: andrà in auto. Il 25 agosto la partenza programmata per il giorno seguente salta: è
necessario recarsi alle officine Fiat di Pulitowka, al parco Autoguasti, per una
verifica degli automezzi presenti. Il viaggio a Voroscilovgrad viene rinviato e si dovrà
rinunciare al passaggio in aereo perché il 27 agosto l’aereo, ormai, è già al
completo.
I casi della vita sono questi. Di essi ne è pieno questo diario, perché
pieno di vita. Ogni esperienza di guerra dove l’esistenza e la sopravvivenza
diventano sinonimi, appesi a un filo sottile. Così scrive il Capitano Ferrari
al 28 agosto: “Oggi una grave disgrazia al campo di aviazione. Un SM81 è cappottato in
partenza (per Voroscilovgrad). 15 morti. Quando penso che su quell’apparecchio
avrei potuto esserci anche io...” (Brano tratto da E. Sacco “Oltre il Don. Un anno sul fronte orientale” – Marlin Editore)