Il mese di marzo del 1942 si apre
in maniera difficile, segno di una situazione tutt’altro che stabile. Le truppe
italiane di occupazione in Jugoslavia devono fronteggiare in continuazione il
lavorio incessante dei ribelli, i partigiani comunisti: imboscate, agguati,
guerriglia. Avevamo portato la guerra, abbiamo ricevuto violenza e morte in
risposta.
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Marzo 1942 Scambio di ostaggi con i Partigiani comunisti zona di Konjic |
“I ribelli hanno assalito due camion del 18°. Un autiere è morto. I
ribelli hanno rimandato gli altri tre (erano in 4) nudi al posto di blocco di Solin.
Il fatto è successo a 3km di là, sulla strada di Tenin, la stessa che ho fatto
ieri rientrato dalla mia ispezione alla 505a sezione.” (brano tratto da Oltre il Don - Un anno sul fronte orientale - Marlin Editore)
Ermino Ferrari si trova a Spalato
e come Capitano Autiere ha la responsabilità della manutenzione dei mezzi e della
buona gestione degli approvvigionamenti per le truppe. Alla guida di una Fiat
1100 sulle strade impervie della Croazia, spesso innevate, fa la spola fra il
campo base, le truppe e i depositi dislocati sul territorio.
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Marzo 1942 - Sulle strade della Croazia |
E’ in queste condizioni di guida estrema che il Capitano Ferrari elabora
una soluzione che va contro il buon senso ma che risulta decisiva nel garantire
la sua salvezza in più di una missione e il suo ritorno a casa: viaggiare di
notte nei tornanti di montagna per vedere da lontano le luci di altre macchine
o camion in arrivo. In effetti non è importante che si vedano a distanza, nei
tornanti risulta decisivo sapere se la curva che si sta per affrontare con la
propria Fiat 1100 senza catene sia già impegnata da una colonna di camion
carichi di soldati e armamenti. Sull’orlo dello strapiombo, questo può fare la
differenza.
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Marzo 1942 - Colonne italiane sopra Spalato |
Sebbene di notte vi siano molti altri pericoli, negli stretti tornanti
innevati fra i passi delle Alpi Dinariche la possibilità di incrociare colonne
di camion diminuisce molto e i fasci di luce che curva dopo curva tagliano l’aria
gelida si vedono da chilometri di distanza, garantendo la possibilità di
fermarsi dove uno slargo consenta una sosta e il passaggio in sicurezza.