sabato 19 marzo 2016

[Oltre il Don] L’accampamento di Spalato

Al Comando di Corpo d’Armata al V Autoraggruppamento, il Capitano Ferrari ascoltava con disincanto le parole di incitamento cariche di retorica del Generale: “Momento grave, disciplina, spirito di sacrificio…”. “Un’ora di conferenza!” scriveva con evidente disappunto nel diario ai primi di marzo. (Brano tratto da Oltre il Don - Un anno sul fronte orientale - Marlin Editore)


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[Oltre il Don] via Balkanska (oggi Vukovarska ulica)
Gli agguati e le imboscate dei partigiani non fermano l’attività delle truppe italiane. Al Capitano spetta il coordinamento delle attività di spostamento dell’accampamento di Spalato: da via Balkanska (oggi Vukovarska ulica) al quartiere di Firule, affacciato sul mare Adriatico, l'Amarissimo.



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[Oltre il Don] Campo via Balkanska a Spalato
Gli autocarri dell'esercito italiano portano rami e ghiaia per fare un fondo solido al campo avanti e indietro, gli autieri costruiscono le infrastrutture necessarie e livellano il terreno con i pochi mezzi a disposizione. 


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[Oltre il Don] Quartiere di Firule
Nella fase di passaggio tra i due campi dormono in baracche di legno. Loro sono fortunati, Firule è sul mare e la stagione ancora fredda in marzo è mitigata dalla sua vicinanza. Sulle montagne croate il freddo è ancora rigido e la neve ricopre le cime e i costoni.

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[Oltre il Don] Il Campo di Firule. Automezzi Fiat 626 e Fiat 634

sabato 5 marzo 2016

[Oltre il Don] Sulle strade della Croazia

Il mese di marzo del 1942 si apre in maniera difficile, segno di una situazione tutt’altro che stabile. Le truppe italiane di occupazione in Jugoslavia devono fronteggiare in continuazione il lavorio incessante dei ribelli, i partigiani comunisti: imboscate, agguati, guerriglia. Avevamo portato la guerra, abbiamo ricevuto violenza e morte in risposta.

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Marzo 1942 Scambio di ostaggi con i Partigiani comunisti zona di Konjic

“I ribelli hanno assalito due camion del 18°. Un autiere è morto. I ribelli hanno rimandato gli altri tre (erano in 4) nudi al posto di blocco di Solin. Il fatto è successo a 3km di là, sulla strada di Tenin, la stessa che ho fatto ieri rientrato dalla mia ispezione alla 505a sezione.” (brano tratto da Oltre il Don - Un anno sul fronte orientale - Marlin Editore)

Ermino Ferrari si trova a Spalato e come Capitano Autiere ha la responsabilità della manutenzione dei mezzi e della buona gestione degli approvvigionamenti per le truppe. Alla guida di una Fiat 1100 sulle strade impervie della Croazia, spesso innevate, fa la spola fra il campo base, le truppe e i depositi dislocati sul territorio.

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Marzo 1942 - Sulle strade della Croazia

E’ in queste condizioni di guida estrema che il Capitano Ferrari elabora una soluzione che va contro il buon senso ma che risulta decisiva nel garantire la sua salvezza in più di una missione e il suo ritorno a casa: viaggiare di notte nei tornanti di montagna per vedere da lontano le luci di altre macchine o camion in arrivo. In effetti non è importante che si vedano a distanza, nei tornanti risulta decisivo sapere se la curva che si sta per affrontare con la propria Fiat 1100 senza catene sia già impegnata da una colonna di camion carichi di soldati e armamenti. Sull’orlo dello strapiombo, questo può fare la differenza.

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Marzo 1942 - Colonne italiane sopra Spalato

Sebbene di notte vi siano molti altri pericoli, negli stretti tornanti innevati fra i passi delle Alpi Dinariche la possibilità di incrociare colonne di camion diminuisce molto e i fasci di luce che curva dopo curva tagliano l’aria gelida si vedono da chilometri di distanza, garantendo la possibilità di fermarsi dove uno slargo consenta una sosta e il passaggio in sicurezza.