sabato 16 aprile 2016

[Oltre il Don] L'Armir e la partenza per la Russia

Il lento scorrere del mese di aprile presso Boschetto a Chivasso lascia tracce minime nel Diario del Capitano Ferrari e un senso di insoddisfazione emerge dal suo scrivere diluito. La vita militare in un Autoparco lontano da qualsiasi centro d’azione è snervante nella sua monotonia. Fortunatamente il desiderio di partire viene presto esaudito. Si legge nel diario poco prima della fine di aprile: “Vengo chiamato dal Sig. Colonnello Portalis che mi chiede se voglio recarmi in Russia. Acconsento. Vengo destinato alla direzione automobilistica dell’VIII Armata in partenza per la Russia.” (Brano tratto da Oltre il Don. Marlin Editore)

1942 Seconda guerra mondiale Eugenio Sacco Oltre il Don Marlin Editore
[Oltre il Don] Il Capitano Erminio Ferrari in licenza a Roma
L'VIII Armata Italiana in Russia (ARMIR) del Regio Esercito aveva iniziato a prendere forma nei primi mesi del 1942 per divenire operativa a tutti gli effetti agli inizi di maggio. L’ArMIR incorpora lo CSIR (Corpo di Spedizione Italiano in Russia) che aveva iniziato ad assestarsi sul fronte orientale già dal luglio del 1941 e proseguirà le operazioni in questa nuova forma sino al gennaio del 1943. Costituita per volontà di Mussolini in persona, l’ArMIR è composta da 10 divisioni: tre del Corpo di Spedizione Italiano in Russia (CSIR), quattro di fanteria (Cosseria, Ravenna, Sforzesca e Vicenza) e tre alpine (Cuneense, Julia, Tridentina). Sotto il comando del generale Italo Gariboldi, partecipa all’avanzata italo-tedesca nell’Ucraina orientale combattendo fra il Donec e il Don per essere poi definitivamente schierata sull’ansa del Don.

Eugenio Sacco Oltre il Don Marlin Editore
[Oltre il Don] Un treno-ospedale in Ucraina
Gli eventi che si susseguono dall’inizio dell’Operazione Barbarossa nell’estate del 1941, con l’invio dello CSIR al fianco delle forze tedesche impegnate sul fronte orientale contro l'Unione Sovietica e la costituzione dell’Armir, segnano alcuni dei momenti più intensi del conflitto mondiale, in particolare per l’esercito italiano. La disfatta derivante dalla campagna di Russia, denominata Operazione Barbarossa, pianificata da Hitler e sostenuta con forza da Mussolini, avrà un bilancio fatto di perdite enormi e sofferenze prolungate per decenni dopo la fine del conflitto. Senza poter immaginare nulla di ciò, il Capitano Ferrari prende congedo con sollievo da Chivasso per una licenza di tre giorni a casa. Il Don è ancora lontano.

sabato 2 aprile 2016

[Oltre il Don] Il rientro a Chivasso

Con l’inizio del mese di aprile 1942 il Capitano Ferrari viene richiamato in Italia dalla Croazia in seguito alla sopraggiunta esigenza di riorganizzazione delle truppe italiane e destinato all’VIII Autoparco di Boschetto a Chivasso, con mansioni di ufficio.

Eugenio Sacco Oltre il Don Marlin Editore
[Oltre il Don] Cartolina postale: ingresso Autoparco di Boschetto di Chivasso (1940 ca.)
Scrive nel Diario la propria insoddisfazione “Credo che questa vita non mi convenga. Troppa monotonia” (Brano tratto da Oltre il Don. Marlin Editore). Erminio vive con impazienza questa situazione e sente che la distanza dal centro dell'azione è troppa, anche per lui che ha già un'età avanzata ma uno spirito d'avventura vivo più che mai. Senza alcuna retorica del patriottismo o alcun cenno di dedizione alla causa della guerra, come si evince dal Diario e da altri scritti, nel Capitano Ferrari il disincanto verso la retorica bellica è pari al desiderio di vivere l'esperienza militare in pieno, con coraggio, in azione.

Eugenio Sacco Oltre il Don Marlin Editore
[Oltre il Don] Cartolina postale: caserme presso l'Autoparco di Boschetto di Chivasso (1941 ca.)
Alla fine del mese di aprile, a interrompere la monotonia del lavoro presso l'Autoparco, riceve la proposta di partire per il fronte russo: accetta e in capo a pochi giorni parte per Stalino.


Eugenio Sacco Oltre il Don Marlin Editore
[Oltre il Don] 22 Giugno 1944: bombe appena sganciate che andranno a colpire l’autoparco di Boschetto
(Foto dall’archivio personale del sig. G. Pillot - Storia del Comune di Chivasso)
 
La città di Chivasso e la frazione di Boschetto (come tante altre della zona) saranno oggetto di bombardamenti da parte degli alleati. Come si legge il 23 giugno 1944 su la Stampa “[…] anche a Beinasco e la vicina Chivasso, quest’ultima già duramente provata or non è molto, sono state bombardate. Considerevoli sono i danni alle abitazioni rurali, mentre imprecisato è ancora il numero delle vittime.”

Eugenio Sacco Oltre il Don Marlin Editore
[Oltre il Don] 22 Giugno 1944: l’autoparco di Boschetto centrato in pieno dal bombardamento
(Foto dall’archivio personale del sig. G. Pillot - Storia del Comune di Chivasso)