Con l’inizio del mese di aprile 1942
il Capitano Ferrari viene richiamato in Italia dalla Croazia in seguito alla
sopraggiunta esigenza di riorganizzazione delle truppe italiane e destinato all’VIII Autoparco di
Boschetto a Chivasso, con mansioni di ufficio.
[Oltre il Don] Cartolina postale: ingresso Autoparco di Boschetto di Chivasso (1940 ca.) |
Scrive nel Diario la propria
insoddisfazione “Credo che questa
vita non mi convenga. Troppa monotonia” (Brano tratto da Oltre il Don.
Marlin Editore). Erminio vive con impazienza questa situazione e sente che la
distanza dal centro dell'azione è troppa, anche per lui che ha già un'età
avanzata ma uno spirito d'avventura vivo più che mai. Senza alcuna retorica del
patriottismo o alcun cenno di dedizione alla causa della guerra, come si evince
dal Diario e da altri scritti, nel Capitano Ferrari il disincanto verso la
retorica bellica è pari al desiderio di vivere l'esperienza militare in pieno,
con coraggio, in azione.
[Oltre il Don] Cartolina postale: caserme presso l'Autoparco di Boschetto di Chivasso (1941 ca.) |
Alla fine del mese di aprile, a
interrompere la monotonia del lavoro presso l'Autoparco, riceve la proposta di
partire per il fronte russo: accetta e in capo a pochi giorni parte per
Stalino.
[Oltre il Don] 22 Giugno 1944: bombe appena sganciate che andranno a colpire l’autoparco di Boschetto (Foto dall’archivio personale del sig. G. Pillot - Storia del Comune di Chivasso) |
La città di Chivasso e la
frazione di Boschetto (come tante altre della zona) saranno oggetto di bombardamenti
da parte degli alleati. Come si legge il 23 giugno 1944 su la Stampa “[…] anche
a Beinasco e la vicina Chivasso, quest’ultima già duramente provata or non è
molto, sono state bombardate. Considerevoli sono i danni alle abitazioni
rurali, mentre imprecisato è ancora il numero delle vittime.”
[Oltre il Don] 22 Giugno 1944: l’autoparco di Boschetto centrato in pieno dal bombardamento (Foto dall’archivio personale del sig. G. Pillot - Storia del Comune di Chivasso) |
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